Pescara, spezzare ogni silenzio ed indifferenza su quanto accade a Rancitelli

di Alessio Di Florio

“Un residente che fa parte della nostra associazione è stato vittima di un grave atto intimidatorio: ignoti hanno rotto tutti i vetri della sua macchina. La vittima di questo episodio nei giorni scorsi era stata minacciata e apostrofata come «infame», perché evidentemente individuato, dai criminali che pretendono di governare il nostro quartiere con la violenza e con le intimidazioni, uno di quelli che non abbassa la testa di fronte a tutto ciò che succede nel Ferro di Cavallo e nel resto di Rancitelli”. È la denuncia del comitato di quartiere “Per una nuova Rancitelli” del 26 agosto, ultimo episodio di una lunga serie che va avanti da anni e anni: solo nell’ultimo anno e mezzo, prima del gravissimo atto intimidatorio della notte tra il 25 e il 26 agosto, tra gli altri c’è stato l’omicidio di capodanno 2020, dopo che i contagi da Sars-Cov2 conseguenza della partecipazione al funerale di Campobasso di fine aprile avevano riacceso i riflettori sulla zona era stato esposto uno striscione con il chiaro obiettivo di cercare di intimidire i giornalisti insultati come «terroristi», a febbraio dell’anno scorso era stato aggredito violentemente Daniele Piervincenzi. Il giornalista di Rai2, già aggredito ad Ostia mentre stava ponendo domande sui rapporti tra esponenti degli Spada e Casa Pound, era stato aggredito mentre stava realizzando un servizio al «Ferro di Cavallo» e sulla gravissima situazione del quartiere. Dopo la morte di Alessandro Neri, uno dei tragici avvenimenti che hanno colpito la città negli ultimi anni, Piervincenzi aveva già posto l’attenzione sulla città di Pescara, «una zona d’ombra del nostro paese, un hub commerciale del narcotraffico, lì passa eroina, cocaina, passano armi e ci sono famiglie che hanno consolidato il controllo del territorio, alcune anche di origine sinti come abbiamo visto ad Ostia. Pescara è un altro dei luoghi oscuri del nostro paese» la sua denuncia in una trasmissione televisiva Rai.
È stato colpito un uomo che ha avuto sempre il coraggio di raccontare quello che accadeva e che, siamo purtroppo costretti a sottolineare, forse non è stato protetto adeguatamente in un quartiere dove negli ultimi dieci anni siamo stati costretti a fare i conti con due omicidi e innumerevoli episodi di violenza” denuncia il comitato sottolineando “tutti si sono riempiti la bocca parlando di demolizione del Ferro di Cavallo, tra promesse, passeggiate simboliche e manifestazioni inutili fini a sé stesse, ma cambiamenti concreti non ne abbiamo visti. Il lockdown poi, come abbiamo denunciato nei mesi scorsi, non ha fatto altro che aggravare la situazione dei cittadini onesti che continuano a vivere in ostaggio di chi delinque. Non si può più andare avanti così. Siamo stufi delle promesse che tornano puntuali ogni volta che si verificano fatti di cronaca eclatanti. Chiediamo a chi ci governa, a partire da Comune e dalla Regione, impegni concreti una volta per tutte: dagli impianti di videosorveglianza ai presidi delle forze dell’ordine, dalla soluzione dei palazzi Clerico alle politiche di rilancio. Comincino i nostri amministratori a prendere impegni concreti e verificabili con date e scadenze, piuttosto che rilanciare promesse fumose ogni qual volta i fatti di cronaca riaccendono per un breve periodo le luci della ribalta sul nostro quartiere”.

Comitato di quartiere: a Rancitelli non ci siano solo passerelle
Dopo la diffusione della notizia il sindaco di Pescara Masci e l’assessore Del Trecco hanno, parole che ricordano quanto affermato per esempio dopo l’omicidio di capodanno, dichiarato che non “ci sarà tregua per i delinquenti”, di avere individuato la soluzione per la riqualificazione della zona della città di Pescara e che si “entra nel vivo” per le demolizioni in Ferro di Cavallo e via Lago di Borgiano, dichiarazioni effettuate al termine di un incontro con l’Ater (l’azienda che si occupa di edilizia popolare) e Regione. Tra gli esponenti istituzionali cittadini è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari (Movimento 5 Stelle).
Dopo l’incontro con Regione ed Ater e le dichiarazioni di Masci e Del Trecco il Comitato di Quartiere “Per una nuova Rancitelli” ha sottolineato in una nota del 28 agosto: “Ci avevano promesso coinvolgimento e partecipazione alle decisioni importanti per il quartiere. Ma evidentemente erano solo promesse da marinaio, come tante altre che ci sono state fatte in questi anni. Oggi, da come scrive il sindaco, si «entra nel vivo» per le demolizioni di Ferro di Cavallo e via Lago di Borgiano, ma al momento in cui ci si è seduti a un tavolo nessuno ci ha invitato. Anzi, apprendiamo di questa riunione dai canali social del sindaco! Evidentemente i nostri amministratori ci prendono solo in considerazione quando hanno bisogno di qualche comparsa per fare le loro sfilate in nome della legalità e dell’onestà. Ma di certo non resteremo qui ad aspettare di sapere dai social quali decisioni vengono prese per il nostro quartiere”. In una nuova nota del 29 agosto il Comitato ha ricostruito cosa è accaduto in questi mesi, compreso il lockdown in cui – come ha denunciato varie volte la presidente del comitato Francesca Di Credico – per certi soggetti criminali “la fase 1 non c’è mai stata” – e ribadito quanto già espresso nei giorni precedenti. “All’indomani dell’accaduto, il sindaco Carlo Masci ha annunciato decisioni forti. Bene: ci dia un segnale forte, e riservi a Rancitelli, con tutto il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, la stessa attenzione destinata alla movida. Ogni giorno apprendiamo dagli organi di informazione di controlli, presidi e provvedimenti nei locali del centro: li vedremo anche nel nostro quartiere? O continueremo sulla falsa riga del lockdown, quando la riviera era presidiata da forze dell’ordine in assetto da guerra, posti di blocco e droni a caccia di runner solitari, mentre a Rancitelli c’erano regolarmente feste con fuochi d’artificio e assembramenti (tra l’altro ampiamente documentati e denunciati alle autorità)? Queste “maniere forti” le vorremo vedere anche a Rancitelli, e magari in maniera duratura e non limitata ai giorni immediatamente successivi all’episodio che ha suscitato clamore. Sempre riguardo all’episodio di intimidazione, apprezziamo la solidarietà espressa dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Domenico Pettinari, ma non possiamo non trovarci d’accordo con l’assessore comunale all’Edilizia Residenziale Pubblica, Isabella Del Trecco, nel momento in cui chiede a Pettinari di procedere con denunce circostanziate, anziché ribadire pubblicamente e costantemente, peraltro in termini assai generici, problematiche generali sotto gli occhi di tutti, dallo spaccio alle occupazioni abusive. Che Pettinari sfrutti in maniera più incisiva il suo ruolo di consigliere regionale, tanto dal punto di vista legislativo quanto da quello pratico, con denunce circostanziate alle autorità preposte prima che con denunce a mezzo stampa fini a se stesse. Allo stesso tempo siamo costretti però a precisare che, a differenza di quanto affermato dall’assessore Del Trecco, la situazione degli alloggi Ater occupati abusivamente è meno rosea e più complessa di quanto dice lei. È vero che quattro delle cinque case sgomberate a novembre sono state riassegnate. Ma è altrettanto vero che gli sgomberati di allora hanno rioccupato illegittimamente alloggi nelle stesse zone, anche a pochi metri di distanza. Quindi è evidente che qualcosa non ha funzionato nel sistema di vigilanza e di controllo del territorio: sono cambiati gli alloggi occupati abusivamente ma non il numero di occupanti abusivi. L’abbiamo detto e ripetuto in tutte le salse: come comitato di quartiere continuiamo a offrire la nostra più ampia e disinteressata collaborazione agli amministratori di qualsiasi colore politico, senza pregiudizi e senza preconcetti, solo per il bene del quartiere. Critiche o apprezzamenti da parte nostra, verso chi governa o ha governato Pescara, non sono mai stati condizionati dalla “casacca” ma solo dalle azioni e dai risultati concreti. Purtroppo oggi non possiamo fare a meno di dire che, dopo il grave episodio di martedì, dalla politica ci sembra di percepire ancora una volta più dichiarazioni di circostanza che gli impegni concreti di cui abbiamo bisogno. Poi, come abbiamo già fatto notare ieri con un post sulle demolizioni al Ferro di Cavallo e in via Lago di Borgiano, quando si tratta di sedersi intorno a un tavolo a programmare il futuro del quartiere, a dispetto della promesse, veniamo esclusi. Dobbiamo pensare che, per chi ci governa, questo comitato sia solo un utile sparring partner quando si tratta di fare passerelle in nome della legalità e dell’onestà? Di certo non questo è il ruolo che abbiamo intenzione di recitare”.