Rifiuti nel vastese, quella nebbia fitta che persiste nel “vuoto della non politica”

di Alessio Di Florio

Ci sono temi, prima, durante e (se e quando ci sarà) post covid19 che sono significativi dello stato di una società, di un tessuto economico, della salute delle istituzioni e dei cittadini. Uno di questi è la gestione del ciclo dei rifiuti, nel quale da sempre emergono fino in fondo virtuosismi e incapacità della gestione della cosa pubblica, integerrimi amministratori e le consorterie di ogni tipo. Un tema nel quale mezze verità, falsità, ragioni di comodo, silenzi, mezzi silenzi ed imbarazzi dominano. Settore caldo, caldissimo, metaforicamente e non solo. Anche materialmente e così, più o meno casualmente, più o meno accidentalmente, ci sono balle ed ecoballe, rifiuti ed impianti che negli anni sono stati avvolti nelle fiamme. Dalla ricca (e penetrata ed avvelenata dalle mafie) Lombardia alla Campania è cronaca di tutta o quasi la Penisola. Abruzzo compreso.
Valle Cena, frazione del comune di Cupello nel vastese, ospita uno degli impianti regionali composto anche da tre discariche, definite vasche. Le prime due esaurite negli anni e la terza affidata in gestione alla Cupello Ambiente, società che fa a capo alla pugliese Agecos dell’imprenditore Rocco Bonassisa. Nell’ultima vasca tra il giugno 2018 e l’ottobre 2019 per ben 5 volte scoppiò un incendio. In questo caldo anno e mezzo si colloca anche il sequestro nell’ambito delle indagini della Procura di Vasto seguite ad esposti presentati dalla Stazione Ornitologica Abruzzese e dal Forum H2O Abruzzo. Sequestro scattato il 20 marzo 2019 e conclusosi solo nel gennaio dell’anno scorso. Le indagini, che puntano l’attenzione sulla provenienza e la gestione di rifiuti extraconsortili (soprattutto da altre regioni tra cui Campania e Lazio), ad oggi risultano ufficialmente ancora in corso. Il vastese è in piena campagna elettorale, a partire da Vasto (comune maggiore azionista del consorzio pubblico proprietario degli impianti) diverse amministrazioni comunali verranno rinnovate nella tornata elettorale ormai vicina. Tanti temi sono sul tappeto, si riesumano progetti anche di decenni fa mentre ognuno sbandiera programmi, sogni, bravure proprie (spesso più supposte che reali) ma il destino dell’unico consorzio pubblico in tutta la Regione per la gestione dei rifiuti, con la lodevole eccezione della candidata a sindaco di Vasto del Movimento 5 Stelle Dina Carinci, non sta ricevendo neanche un sospiro. A Valle Cena «nebbia fitta di una politica che non c’è» denunciarono Azione Civile Abruzzo e il presidente nazionale Antonio Ingroia in due comunicati nel 2019. Un «vuoto della non politica» ben lontana dal voler «dipanare la matassa dei sempre più pesanti interrogativi su cosa è successo e sta succedendo, la maggioranza al potere e l’opposizione di oggi che lo è stata fino a ieri, monopolizzano il (non) dibattito pubblico su balletti e rimpalli nel quale ognuno cerca solo di dimostrare che il proprio orticello è più verde dell’altro». Una nebbia fitta che a quanto pare persiste e diventa sempre più pesante.