MUOS, nessun abuso edilizio: in primo grado tutti assolti

di Alessio Di Florio

“Il fatto non sussiste” e la richiesta di confisca del MUOS va rigettata. E’ la decisione del Tribunale di Caltagirone, resa nota alle 13.30 del 5 aprile, nel primo processo, quello con rito abbreviato, contro la costruzione a Niscemi (Caltanissetta) del mega sistema satellitare militare USA, con torri  radio alte fino a 150 metri e antenne paraboliche con un diametro di oltre 20 metri, di cui ci siamo già occupati in quest’articolo http://www.lagiustizia.info/manifestazione-no-muos-il-31-marzo-e-il-processo-penale-va-avanti/ . Tutti assolti, quindi, i quattro imputati: l’ex dirigente generale dell’assessorato all’Ambiente della regione, Giovanni Arnone, il presidente della “Gemmo Spa” Mauro Gemmo, e i titolari di due imprese di subappalti, Concetta Valenti e Carmelo Puglisi.

Secondo la procura, che aveva chiesto la condanna a un anno di arresto e 20 mila euro di ammenda ciascuno, oltre alla confisca della struttura, il sistema satellitare USA non sarebbe mai dovuto essere autorizzato perché nell’area vige l’inedificabilità “assoluta, in un sito di interesse comunitario e senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa e insistono su beni paesaggistici, all’interno della riserva naturale orientata di Niscemi in zona A, di inedificabilità assoluta, in violazione delle prescrizioni del decreto istitutivo e del regolamento inerente”. La sentenza di assoluzione, in attesa delle motivazioni che devono essere depositate entro 90 giorni, invece dichiara non abusiva la costruzione. Sostenendo, quindi, che in una riserva naturale l’esercito USA può costruire.

Il Coordinamento No Muos, di fronte a quello che definisce “abusivimo conclamato dell’impianto” ritiene inaccettabile la sentenza. L’Associazione Antimafie Rita Atria, parte civile nel processo con l’Avvocato Goffredo D’Antona, l’ha definita una “sentenza dal sapore amaro” riservandosi di commentarla dopo il deposito delle motivazioni. “I tribunali – scrive l’Associazione – sono strumenti” per raggiungere la giustizia “ma in questo Paese la storia dice che non sempre tribunali e giustizia vanno di pari passo”.

Ma il fronte giudiziario, al di là di possibili ricorsi, non è comunque chiuso. Il 4 aprile un secondo processo si è aperto, sempre a Caltagirone. Imputati Adriana Parisi della Lageco, una delle società dell’Associazione temporanea d’imprese Team Muos Niscemi,  il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi, e l’imprenditrice Maria Rita Condorello, della Cr Impianti. Dall’inchiesta è stata stralciata la posizione di Mark Gelsinger, cittadino statunitense nei confronti del quale dovrebbero procedere i tribunali d’Oltreoceano. Questo procedimento è stato aggiornato al 18 aprile e, su richiesta dell’Avv. Goffredo D’Antona che rappresenta l’Associazione Antimafie Rita Atria, saranno convocati anche gli ex presidenti della Regione Sicilia Lombardo e Crocetta.