Berlusconi sarà ascoltato al processo d’appello sulla trattativa Stato-mafia

di Enza Galluccio

L’udienza del processo d’appello sulla trattativa tra lo Stato e la mafia di oggi [11 luglio 2019, ndr], vede
quasi esclusivamente l’intervento del procuratore generale Giuseppe Fici impegnato a dare un lungo elenco
di pareri in merito alle richieste di acquisizione di atti e documenti da parte delle varie difese, poste in
essere nel corso dell’udienza di lunedì 8 luglio.
In tale precedente occasione si è tentata, ancora una volta, la mossa dell’eccezione di competenza, dovuta
al probabile interesse a spostare la sede processuale altrove e, in particolare, presso i tribunali di Roma e
Caltanissetta.
Tale tentativo aveva già caratterizzato il processo in primo grado fin dal suo esordio.
Inoltre, sempre nella stessa circostanza, è stata anche posta la questione della nullità del decreto di rinvio a
giudizio a causa della mancata partecipazione degli imputati alla testimonianza dell’ex presidente Giorgio
Napolitano che, come molti sanno, si era rigorosamente svolta a porte chiuse.
Nel corso dell’udienza odierna, il PG ha dato parere sfavorevole alla quasi totalità delle richieste di
acquisizione relative ad atti e documenti, motivando tale scelta con la loro inutilità ai fini processuali, anche
tenendo conto di quel che è già stato valutato ininfluente dal Giudice di primo grado.
Facendo riferimento alle più recenti indagini e alla precedente sentenza, dalla quale si evincono
indiscutibilmente, secondo quanto affermato da Fici, i ruoli svolti dai fratelli Graviano, anche a partire dalle
intercettazioni delle conversazioni avvenute all’interno del carcere tra Giuseppe Graviano e il detenuto
Adinolfi, si è ritenuto utile acquisire ogni nuova documentazione, rendendola disponibile anche per le parti
in causa. Ivi comprese quelle relative al concepimento di un figlio ciascuno da parte dei Graviano, avvenuto
durante il periodo di detenzione in regime di 41 bis.
Tra le richieste di acquisizione rigettate, invece, emergono quelle relative al dibattito avvenuto dopo la
recente messa in onda del film La Trattativa sul canale Rai e quelle relative al periodo di detenzione di
Riina, nel periodo intercorso tra il 1993 e il 1995, con il suo trasferimento nello stesso carcere di Lo Russo,
poi diventato “dama di compagnia” e confidente del boss corleonese, ritenute entrambe non pertinenti.
Viene dato parere favorevole anche alla richiesta non proprio tempestiva di audizione di Silvio Berlusconi,
fatta dalla difesa di Marcello Dell’Utri e anzi si associa alla richiesta di esame, ferme restando le modalità
con le quali codesta Corte dovrà escutere il Berlusconi, come teste ai sensi dell’articolo 197 bis, ovvero ai
sensi dell’articolo 210 CPP, ha aggiunto il PG riferendosi all’esame della documentazione riguardante le
iniziative legislative del primo governo Berlusconi, in particolare il Decreto Legge Biondi del ‘94, ma anche le
successive vicende parlamentari di quel fine anno.
Viene poi citata, e resa disponibile, un’ulteriore documentazione relativa ai Graviano, in cui si prende atto
della strana vicenda che ha condotto entrambi i fratelli, con solo qualche giorno di differenza l’uno dall’altro,
a raccontare ai propri avvocati di essere stati sottoposti a una strana attività investigativa. In particolare Fici
pone l’attenzione sull’inquietudine manifestata dai due detenuti.
Si affronta, inoltre, la richiesta di acquisizione di alcuni atti relativi all’indagine nota come “mafia e appalti”, realizzata dai magistrati Falcone e Borsellino.

A tal proposito, il PG ha ritenuto di acconsentire alla, seppur faticosa, ripetizione dei vari passaggi che hanno riguardato quell’indagine e la sua successiva archiviazione, per concedere alla difesa un’ulteriore analisi delle modalità in cui sono avvenuti i fatti, se questa non ritenesse sufficiente la valutazione espressa nel processo in primo grado. È scattato il parere favorevole anche per l’acquisizione delle sentenze di Gela e Caltanissetta sull’omicidio Ilardo, mentre è stato sfavorevole quello proposto per sollevare dei dubbi sull’attendibilità della giornalista Amurri, già confutata dal Giudice di primo grado. Il Pg sottolinea il fatto che qualunque eventuale provvedimento disciplinare a carico della stessa non può in alcun modo rimettere in discussione la veridicità della sua testimonianza, più volte confermata anche da altri. Infine, è stata accolta l’acquisizione di un’intercettazione specifica, tra i detenuti Graviano e Adinolfi, dalla quale risulterebbe evidente la consapevolezza di essere ascoltati. Tuttavia, a tal proposito, Fici precisa che il anche il giudice Montalto era pienamente al corrente del fatto che i due potessero talvolta intuire di essere sottoposti a intercettazioni, ma questo non esclude affatto che, nel lungo periodo in cui si sono svolte le registrazioni, gli stessi avessero avuto meno riguardo nel comunicare tra loro a causa di tale dubbio e, quindi si siano parlati liberamente come avviene in gran parte delle intercettazioni anche telefoniche. L’udienza è stata rinviata al prossimo 18 luglio.