AL M5S: LIBERATEVI DELL’ABBRACCIO MORTALE DI SALVINI. IL PAESE HA BISOGNO DI UN NUOVO POLO CIVICO-NAZIONALE E POPOLAR-COSTITUZIONALE.

di Antonio Ingroia

Oggi in un’interessante intervista a Il Fatto Quotidiano, Luigi De Magistris lancia un appello alla parte più sensibile, aperta e democratica del M5S che si può sintetizzare così: liberatevi dall’abbraccio mortale di Salvini che sta attuando un progetto “usa e getta” nei confronti del M5S che sta funzionando e che non potrà essere fermato se non si corre ai ripari prima che sia troppo tardi per la democrazia nel nostro Paese.
Concordo pienamente. E’ quello che noi di Azione Civile ribadiamo, inascoltati, da anni.
Si può fare? E come? Io credo di sì. Ma per riuscirci, un ruolo importante può e deve rivestirlo chi, avendo raccolto la maggioranza dei consensi popolari alle elezioni del marzo 2018 per un autentico cambiamento, ha questa forza e questa responsabilità, prima che questo consenso si sgretoli irreparabilmente sotto i colpi dell’azione assediante di Salvini e della Lega che ha progetti e disegni incompatibili con l’ispirazione originaria del M5S. Non c’è dubbio che la parte più riflessiva e fedele all’ispirazione originaria del M5S deve assumersi la responsabilità, se vuole davvero cambiare il Paese in meglio, di favorire la creazione delle condizioni perché si crei un nuovo polo civico-nazionale e popolar-costituzionale che dovrà essere fatto dalla sostanza delle battaglie dei Movimenti contro le Mafie e la Corruzione, e per l’Ambiente e la Salute, la Pace, la Giustizia, il Lavoro, i Beni Comuni, insomma l’Attuazione della Costituzione.
Non si tratta di ripetere vecchie esperienze e vecchi errori che – soprattutto a Sinistra, nel passato più antico e recente – sono stati tanti e ripetuti. Bisogna ripartire dalle battaglie per i diritti sociali e civili nei territori, superando vecchi e nuovi leaderismi personalistici, vecchi e nuovi recinti dei partitini.
Il progetto di cui parla (da anni) AC, e che comincia ad essere sempre più condiviso, è invece un progetto assai più ambizioso, che – giustamente – De Magistris propone intanto su scala regionale. E necessita evidentemente di un “mutamento di strategia” del M5S, che non è ancora maturo, ma di cui il Paese ha bisogno, se il M5S non vuole passare alla storia come fenomeno passeggero.
Nel contempo, occorre lavorare per quella “lista civica nazionale” dei Movimenti che potrebbe diventare la soggettività politica “alleata naturale” di un M5S rinnovato, ed in questo ambito si potrebbe ricostituire un rapporto con il mondo della c.d. “Sinistra radicale”, che – credo – comincia a capire che il progetto “testimoniale” dell'”Unione delle Sinistre” è fallimentare (le dimissioni di Nicola Fratoianni ne sono un sintomo significativo).
Qualcosa si muove: se si riuscirà a mettere in piedi, collettivamente, orizzontalmente e sui territori, un’azione politica e sociale non auto-referenziale, sarà più facile presentarsi in modo credibile ai cittadini e coinvolgerli in un progetto partecipato davvero nuovo e vincente di autentica trasformazione del Paese.
E’ una battaglia decisiva perché il futuro della democrazia nel nostro Paese rischia di correre seri pericoli. E chi dovesse scegliere di non partecipare a questa battaglia e di non stare dalla parte giusta, se ne assumerebbe la responsabilità, secondo i diversi gradi di responsabilità oggi ricoperti. Molti italiani sono pronti a fare la loro parte. Sempre dalla parte della Costituzione. Chi è pronto a compiere quest’atto di generosità verso il futuro del nostro Paese?