Un’altra strage senza colpevoli?

(di Antonio Ingroia)

La recente audizione alle Camere del Ministro Piantedosi ha lasciato a tutti un tragico e indigeribile amaro in bocca, rivelando ancora una volta la totale inadeguatezza dei nostri governanti. Piantedosi l’aveva già fatta grossa quando, pur di scrollarsi di ogni responsabilità, era arrivato al triste paradosso di cercare di attribuire la responsabilità della strage di Crotone perfino ai migranti che in preda alla disperazione della fame e delle guerre si erano affidati alla roulette del viaggio della speranza gestita dalle organizzazioni criminali che assoldano scafisti senza scrupoli. Un patetico ed anche vergognoso tentativo di giustificare la propria inettitudine, per non dire peggio, che sembra abbia costretto la Meloni a “commissariare” il Ministro dell’Interno in favore del “fidato” Crosetto, l’uomo “forte” dell’esecutivo che sta bene con ogni reparto militare.
Al di là dei balletti della politica, dove l’opposizione del PD e del M5S fa la voce grossa oggi, dimenticando di essere statI in passato, il primo nei governi di centrosinistra e il secondo anche nel governo gialloverde uscito dalle elezioni del 2018, altrettanto incapaci di gestire il dramma delle stragi in mare, l’unica cosa certa è che nel mare italiano si è consumata l’ennesima strage di innocenti che avevano l’unica colpa di cercare di fuggire da una realtà insostenibile ed intollerabile. Ci sarà un’indagine della magistratura che accerterà le responsabilità di rilievo penale, essendoci più di un elemento che fa ipotizzare gravi colpe da parte di chi doveva intervenire e non è intervenuto, ma a noi non tocca questo compito. A noi tocca il compito, che è anche un dovere etico, morale e politico di puntare l’indice accusatore contro le responsabilità etiche, morali e politiche di questa strage a cielo aperto, una strage di cui è responsabile lo Stato italiano, nelle sue varie articolazioni, a cominciare dal governo per la sua indifferenza e per la sua inefficienza, per non dire peggio. Ma non è meno responsabile anche un’Europa indifferente che ha gioco facile a scaricare l’intera responsabilità della gestione di questo enorme flusso migratorio sul nostro Paese. Un Paese in prima linea, ma dalle spalle troppo fragili per poter reggere questo impatto migratorio di massa. Per non parlare delle responsabilità globali di un occidente, europeo e non solo europeo, che alimentando l’allargarsi della forbice fra Paesi ricchi e Paesi poveri anche accendendo continui focolai di guerra proprio in quei continenti disgraziati ma emergenti per sostenere le lobby dei signori della guerra, porta la responsabilità principale di questa continua strage di innocenti.
Quel che è certo è che non si può ribaltare la responsabilità di questa tragedia continua sulle spalle di quei miserabili fuggitivi dalla fame e dalle guerre, che sono certamente le uniche vittime innocenti di queste stragi a cielo aperto. E non è per retorica se ribadiamo che l’indice accusatore va puntato, oggi più che mai, contro quell’Occidente, sempre più indifferente, sempre più responsabile, sempre più assassino degli innocenti che vengono da quel mondo emergente, che comunque sarà il futuro del pianeta, nonostante l’occidente assassino provi in tutti i modi a soffocare quel futuro. Un futuro comunque destinato a prevalere su un passato, forse glorioso, ma ormai defunto.