STORIA DI MAFIA (prima parte)

di Ciro Picariello

Presentazione
Come nasce la Mafia? Come nasce la criminalità organizzata? Semplice da una sola parola nasce tutta questa merda: nasce dalla mancanza. Mancanza di speranza, mancanza di istituzioni, mancanza di legalità.
Questa è la storia di mafia, dalle sue origini sino ai giorni d’oggi, con la sua evoluzione nei suoi loschi affari. Si va dai possedimenti di terreni agricoli, fino al riciclaggio di denaro e corruzione. Un passaggio, un cambiamento ivi sono sempre presenti i cattivi, i mafiosi, e i buoni coloro che lottano la mafia, per garantirci, un mondo, diciamo, migliore.
Questo racconto parla di tutte le verità, come vive la mafia, grazie agli aiuti politici ed alla mancanza di uno Stato che non protegge i suoi figliuoli del Mezzogiorno.
Concludo dicendo che per me la Mafia è un accumulo di merda e con questo racconto cronologico ci porta a capire che è veramente tutto uno schifo, ivi la mafia vive sulle mancanze nostre e sulle mancanze di uno Stato assente, che permette di vivere nel terrore e nella povertà assoluta.

La ricchezza del Regno delle Due Sicilie
Il Mezzogiorno è una terra fertile, il Mezzogiorno è una zona ricca, il Mezzogiorno è un grande patrimonio di cultura. Nel nostro amato Sud Italia ci sono tante belle cose. C’è una cultura incredibile. Si va dai Romani, sino ai Borboni, passando per gli arabi, che hanno portato un grande bagaglio cultura da custodire come patrimonio dell’umanità.
Basti pensare che nel Sud Italia ci sono strade, viadotti, acquedotti costruiti dai Romani. Nella nostra amata terra c’era ricchezza.
Dopo la Caduta dell’Impero Romano, arrivarono i Borboni che formano il Regno delle Due Sicilie. Un regno bellissimo e ricco. Nascono le prime ferrovie, infatti la prima linea ferroviaria è Napoli – Portici. Poi arrivò la prima università d’Europa, la Federico II di Napoli.
Poi c’era l’arte del cibo: a Napoli nasce l’arte della pizza; in Sicilia, nascono l’arte degli arancini e dei cannoli siciliani, cibo sublime per il palato e tanti altri cibi che fanno invidia all’intero mondo ed è ancora tutt’oggi il patrimonio dell’umanità.
Insomma il Regno delle Due Sicilie era una zona d’Italia ricca in cui si viveva in benessere, fino all’1861.

1861: Unità d’Italia e la “distruzione” del Mezzogiorno d’Italia
Nel 1861 arrivò l’Unità d’Italia. Viene ricordata da tutti come una vittoria, come una conquista, come una festa unica e speciale, ma ha lasciato molto sangue versato in tutte le parti. Per l’Unità d’Italia, ci fu, soprattutto, al Sud d’Italia una vera e propria guerra civile. Durante questa guerra, molto sangue fu versato e soprattutto sopraffazioni, come quella che è successo a Michelina De Cesare, che fu ucciso, appesa in piazza e denudata, umiliando ogni genere umano e perdendo ogni tipo di rispetto verso l’umanità. La civiltà è stata calpestata ed ha portato ad un mare di sangue infinito che unisce Trapani ad Aosta.
Il 17 marzo 1861 si ebbe l’Unità d’Italia, ma non è un giorno da festeggiare secondo il sottoscritto. Da quel giorno il Mezzogiorno d’Italia, fu saccheggiato sia economicamente, ma soprattutto mentalmente, facendo nascere l’arretratezza del Mezzogiorno d’Italia e soprattutto una mentalità arretrata, ivi regna ignoranza, mancanza d’istituzioni e povertà assoluta.

Arretratezza del Mezzogiorno = nascita di Cosa Nostra
Dal 1861 l’Unità d’Italia ha portato alla formazione di due pezzi d’Italia. L’Italia centro – settentrionale, florida economicamente. L’analfabetismo è abbastanza basso. Invece l’Italia centro – meridionale è molto arretrata. C’è povertà assoluta e soprattutto disoccupazione e l’analfabetismo è molto alto. In questa mancanza di povertà assoluta e di valori ed assenza di istituzioni, nasce l’istituzione malavitosa: Cosa nostra.
Cosa nostra si nutre del consenso dell’ignoranza di molta gente che considera quest’organizzazione criminale, come un’istituzione giusta. Cosa nostra si nutre anche grazie all’aiuto della politica, che concede a tali cosche di controllare i propri territori, in cambio di soldi, terreni e consenso sociale.
Nel dopoguerra Cosa nostra è un’organizzazione segreta ma molto conosciuta all’interno dei territori, ivi è presente. Infatti dall’inizio sono poche le persone che denunciano quest’organizzazione malavitosa, i quali fanno una brutta fine. Altri invece ignoranti considerano Cosa nostra una cosa buona e giusta, mentre altri ancora intimoriti dai loro modi violenti e crudeli decidono di stare in silenzio e di farsi come si dice al Sud d’Italia “i fatti suoi”.
Nella piena omertà e consenso regna Cosa nostra che con il connubio con lo Stato, decide il bello e cattivo tempo del Mezzogiorno d’Italia. Tutto ciò continua per anni, fino a quando negli Anni 1920 arriva a Roma, un dittatore Benito Mussolini, che cambia tutto l’equilibrio lurido e sporco che si era stabilito dopo l’Unità d’Italia. Con la dittatura fascista tutto cambia.