Mafia: Ingroia, stupisce assenza ipotesi reato in scomparsa pc

(AGI)

“Quest’archiviazione amministrativa, ‘senza alcuna ipotesi di reato’ mi lascia stupito”, “questo episodio è facilmente ricollegabile alla Trattativa”. Lo dice l’ex pm Antonio Ingroia, riferendosi alle indagini sulla scomparsa di alcuni dispositivi dall’ufficio del magistrato che dava la caccia a Messina Denaro, archiviata dalla Procura di Palermo “non essendo emersa alcuna ipotesi di reato”.

La scomparsa risale al 2015, ma se ne è saputo soltanto alcuni anni dopo, nel corso di uno dei processi finiti in assoluzione contro l’appuntato Calogero Pulici, finanziere della sezione di polizia giudiziaria, per anni applicato alla segreteria del pm Teresa Principato, a quel tempo capo del pool sulla cattura del latitante di Castelvetrano. “E’ estremamente anomalo che un fatto così delicato e certamente costituente reato, quantomeno come furto, sia stato iscritto tra quelli privi di reato – continua l’ex pm del processo Trattativa Stato Mafia – con la conseguenza che è stato archiviato in via amministrativa, senza essere sottoposto al vaglio del gip, che avrebbe potuto rigettare la richiesta, disporre nuove indagini o una trasmissione degli atti a Caltanissetta per competenza funzionale, come è accaduto diverse volte quando ero in servizio a Palermo”.
    Il finanziere nell’estate 2015 venne allontanato dalla Procura e nell’immediato chiese di recuperare i suoi dispositivi dall’ufficio dell’allora procuratore aggiunto, Principato. Nel dicembre di quell’anno fu autorizzato e in seguito ad un sopralluogo denunciò la scomparsa di “un computer portatile da 10 pollici” e “due pen drive da 1 gb ciascuna”, con i file di “tutte le indagini su Messina Denaro”, custoditi all’interno dell’ufficio del pm Antimafia.
Ingroia, che oggi indossa la toga d’avvocato, ritene che l’episodio “sia facilmente ricollegabile alla Trattativa e singolari entrature al palazzo di giustizia, perchè è preoccupante pensare che qualcuno sia entrato nella stanza di quel procuratore aggiunto, che coordinava la caccia al latitante, e abbia prelevato questi supporti sensibili”.