La mafia alza il tiro: solidarietà a Maurizio Ciaculli

di Giusy Clarke

Azione Civile, movimento antimafia, nato per difendere ed attuare i valori della Costituzione del 1948, lancia un preoccupato allarme per le nuove minacce di morte arrivate nel giro di una settimana, rispettivamente, al Presidente della Commissione antimafia all’Ars, al Procuratore di Caltanissetta e all’imprenditore agricolo di Vittoria Maurizio Ciaculli. Un politico, un magistrato ed un agricoltore, nel mirino della criminalità organizzata.

Nel caso di Ciaculli, si vuole colpire chi ha avuto il coraggio di denunciare le infiltrazioni mafiose nella grande distribuzione alimentare organizzata (GDO), chi ha perso tutto, chi patisce la fame, l’isolamento, chi sta soffrendo assieme alla propria famiglia, per avere scelto la via della legalità, per non essersi fatto “i fatti suoi”.

Maurizio, è stato oggetto di un tentato omicidio, la sua automobile ha subito un sabotaggio meccanico, un’altra sua vettura data alle fiamme, Il suo opificio incendiato, il suo gatto è stato impiccato davanti casa, ha ricevuto una lettera contenente condanna a morte. Le ultime minacce le riceve il 6 ottobre sul proprio profilo FB, dopo avere scritto: “Il silenzio è mafia”.

Maurizio è stato un imprenditore che a Vittoria (RG), Comune oggi commissariato per mafia, dava lavoro a 100 operai ed aveva un fatturato annuo di 7 milioni di Euro. È presidente regionale del movimento Riscatto, dirigente nazionale di Altragricoltura, movimenti per la sovranità alimentare. Ha promosso il marchio NO CAP, per la tracciabilità dei prodotti agricoli ed è responsabile nazionale lotta al caporalato ed agro-mafie, insieme ad Yvan Sagnet.

A Maurizio, è stato riconosciuto lo status di “vittima di mafia ed estorsione”,

ma non gode di alcuna protezione pur essendo in pericolo.

Azione Civile chiede con forza che nell’agenda del governo entri la lotta alla mafia, impiegando mezzi ed energie, che venga data la scorta a chi si trova in “reale” pericolo, a chi ha subito minacce di morte.

[Comunicato di Azione Civile-Area legalità, vittime familiari di mafia]