Ingroia: in occasione delle scorse amministrative «aria di mafia la sentivo»

di Alessio Di Florio

(wordnews.it)

L’ex pm e oggi avvocato, presidente di Azione Civile un anno e mezzo fa si candidò a sindaco di Campobello di Mazara. La requisitoria dei pm ad un processo in corso e le indagini dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro hanno riacceso i riflettori su politica, mafia e massoneria in quel territorio. A gennaio in un’intervista dopo l’arresto di Messina Denaro Ingroia è tornato anche su quelle settimane ribadendo quanto denunciato nell’intervista che ci rilasciò dopo la consultazione elettorale.

Cinquecentosettanta pagine. Tanto è corposa la memoria conclusiva dei magistrati che hanno concluso ad inizio marzo la requisitoria in un processo che ricostruisce anche le dinamiche politiche a Campobello di Mazara.

Un documento, ha sottolineato Giuseppe Pipitone in un articolo pubblicato l’8 marzo su Il Fatto Quotidiano online, che tratteggia «un’atmosfera inquietante». Pipitone ricostruisce il processo e questa «atmosfera inquietante» tra mafia e appoggi massonici alla politica locale in quest’articolo https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/08/il-sindaco-del-paese-messina-denaro-mafia/7088243/

Sempre Pipitone già il 9 febbraio aveva pubblicato un articolato approfondimento su «Mafia e massoneria nella terra del boss Messina Denaro» https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/02/09/messinadenaro-massoneria-mafia-e-grembiulini-n-ella-terra-del-boss/7034932/

Mafia, massoneria, politica, società. L’arresto dell’ex primula rossa di Cosa Nostra e le indagini di queste settimane hanno riacceso i riflettori su tutto questo. Dopo l’arresto abbiamo approfondito le dinamiche, l’attuale situazione delle mafie e le possibili evoluzioni in diversi articoli intervistando persone impegnate in prima linea contro i sistemi criminali mafiosi d’Italia tra cui Antonio Ingroia.

In uno  dei video pubblicati dell’intervista in cui l’ex pm e oggi avvocato, presidente di Azione Civile, ha ricordato quanto accadde nelle settimane della campagna elettorale di un anno e mezzo fa. Ingroia si candidò a sindaco di Campobello di Mazara e, ci sottolineò a gennaio, in quelle settimane, «quest’aria di mafia la sentivo».

Ingroia presentò anche un esposto alla locale Procura che ad oggi, per quanto di sua conoscenza, non dovrebbe aver portato a nessun esito.

Questi, invece, alcuni passaggi dell’intervista che ci concesse nell’ottobre 2021 dopo lo svolgimento della consultazione elettorale.

«Campobello si trova in una terra di mafia, il territorio di Matteo Messina Denaro, il comune è stato sciolto due volte per mafia ed una terza volta è stato commissariato dopo l’arresto del sindaco. Una realtà che conosco e di cui mi sono occupato ampiamente da magistrato».

«Mi è giunta notizia che alcuni cittadini sono stati contattati e perfino redarguiti solo per aver messo un like ad un post dei miei video elettorali su facebook, sono stati controllati uno per uno i like e molti li hanno poi tolti. Quando ho fatto riferimento ad un clima di paura l’ho fatto sulla base di indicazioni specifiche e dopo la mia lettera al prefetto, per chiedere di verificare l’andamento della campagna elettorale e le denunce di possibili condizionamenti sul voto, la Procura di Marsala ha aperto un fascicolo. Ieri sono stato ascoltato per approfondire le denunce fatte».    

«Avevo dato la mia disponibilità nella convinzione che se fossimo riusciti a liberare il voto avrei avuto ottime possibilità di diventare sindaco ma nel corso della campagna elettorale mi sono reso conto che non c’era la possibilità di vincere a causa del massiccio condizionamento del voto. Da qui è partita la lettera al Prefetto di Trapani chiedendo la massima sorveglianza e vigilanza perché il voto potesse essere libero. Ovviamente il prefetto non ha la bacchetta magica e non poteva certo militarizzare il territorio per impedire quel che poi è avvenuto: il voto si è rivelato tutt’altro che libero e, anzi, anche la scarsa affluenza (è andato al voto poco più del 50% degli aventi diritto) è un dato inequivoco, più scarsa è la partecipazione e più pesa il voto condizionato