Azione Civile e Antonio Ingroia: la coerenza dell’impegno politico

di Claudio Seda- Coordinatore Regionale Azione Civile Sardegna e componente del Comitato Operativo Nazionale di Azione Civile – Popolo per la
Costituzione “

Capita raramente di vedere nel panorama politico una persona come Antonio Ingroia impegnata
nella lotta alla mafia, un servitore dello stato che porta la giustizia negli angoli più bui del Paese,
un partigiano della costituzione che tutela e protegge i principi democratici, mettersi al servizio
della buona politica per investire le sue competenze e professionalità sul tessuto civile e morale
della nazione.
Il nostro Paese sta attraversando una profonda crisi economica, morale,sociale e politica, siamo
passati da una repubblica fondata sul lavoro ad una repubblica fondata sugli ammortizzatori
sociali.
In un Paese civile e democratico non possono essere messe in ginocchio le istituzioni primarie
come istruzione e sanità.
In un Paese pacifista che ripudia la guerra, non si posso spendere i soldi dei contribuenti in
cacciabombardieri e sommergibili, quando le stesse forze dell’ordine non hanno uomini a
sufficienza per garantire la nostra sicurezza.
Siamo in balia di una classe politica incapace di dare risposte concrete al mondo del lavoro, ai tanti
disoccupati e inoccupati che cercano di costruirsi un futuro.
La classe politica tutta in questi ultimi anni ha fatto una politica blanda e priva di contenuti. Per i
cittadini non e’ cambiato nulla dal governo Conte a quello Draghi.
Viviamo sempre in un Paese con una grande divisione sociale, accentuata da una politica classista.
Un governo che permette alle fiorenti industrie di trasferire i capitali e i macchinari all’estero
senza prendere una presa di posizione non può ritenersi un governo popolare.
Un governo che non investe sulla ricerca non può ritenersi innovativo.
Un governo che fa della giustizia due pesi e due misure non può ritenersi equo.
I tanti sostenitori del pd, della lega e del m5s si sono chiesti perché in questi anni i loro
rappresentanti in senato e in parlamento non sono stati in grado di cambiare la legge elettorale e
attuare riforme importanti per lo sviluppo?
Si poteva intervenire sul conflitto di interessi, sulla legge elettorale, sui patrimoni illeciti, sulla
patrimoniale per le grandi ricchezze, sulle spese militari, su riforme contro i tagli all’istruzione, alla
cultura e alla sanità.
Questo dovrebbe essere il segno distintivo tra una politica del bene collettivo e una politica volta
agli interessi personali.
Abbiamo invece assistito ad una totale mancanza di valori e di ideali che hanno portato tutti gli
schieramenti politici ad assomigliarsi. trovare le differenze tra le attuali forze politiche è diventato
tristemente difficile.
Si tratta di governi nati da una maggioranza forzata, che ammucchia ideologie completamente
diverse e che lascia il paese in una pericolosa fase di stallo.
Nel 2020 l’anno della pandemia, l’anno in cui il welfare e quindi il sistema sociale avrebbero
dovuto funzionare al massimo, abbiamo avuto un milione in più di poveri. Parliamo di un totale di
quasi 6 milioni di persone in gravi condizioni di indigenza.
Siamo passati dalla super potenza di fuoco di Conte con 750 miliardi a quella di Draghi che parla di
221 miliardi in imminente arrivo. Peccato che in concreto nulla si e’ mosso. Dal settore sanitario, passando per quello dell’istruzione, della cultura, dell’ambiente e delle infrastrutture. siamo
indietro di decenni rispetto agli altri pesi europei.
L’alternativa qual è? un terzo polo!
Antonio Ingroia da anni, con coerenza e determinazione, porta avanti l’idea di un terzo polo che
abbia come cardine la costituzione.
Sono diversi gli esponenti politici che negli ultimi tempi parlano di terzo polo, con poca
convinzione e forse come ultima spiaggia per un futuro politico fatto di personalismi.
ll nostro progetto non è improvvisato, nasce da anni di battaglie politiche tra la gente e nelle
piazze.
La nostra idea è quella di costruire un terzo polo, popolare, costituzionale e democratico, che, nel
nome della costituzione e dei diritti dei meno tutelati, dei più poveri d’Europa, compreso il ceto
medio, delle partita iva e delle piccole e medie imprese sempre più vessate, esattamente come
tutti i lavoratori, alzi la voce e si opponga contro il sistema di potere che col pretesto
dell’emergenza pandemica mortifica quotidianamente tutti i nostri diritti e le nostre libertà, e
favorisce lobby finanziarie, multinazionali, e corruzioni e mafie di ogni tipo.
Il mondo degli astenuti, dei disillusi attendono di essere rappresentati da questo terzo polo che si
candidi a governare il paese per restituire diritti, dignità e libertà agli italiani.
Il momento è adesso.